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La Sindrome Metabolica e la Kinesiologia

Sindrome Metabolica terapia naturale

La sindrome metabolica che sottintende ovviamente il diabete, tocca 425 milioni di persone e l’OMS prevede altri 200 milioni di diabetici nel prossimo millennio. Arrivando perciò a 500 milioni di persone che soffrono di diabete. La Kinesiologia sistematica applicata con la fitoterapia costituiscono una terapia naturale nel combattere la sindrome metabolica in tutte le fasce di età, il kinesiologo si occupa al 100% anche di queste problematiche.

  • Si conoscono quali sono i fattori di rischio di cui parleremo, questi sono sovrappeso e obesità, la sedentarietà, l’alimentazione fast food e lo zucchero.

Questo ci porterà a parlare della glicazione ma aggiungeremo anche un altro parametro: la carenza di micro nutrimenti e di cofattori enzimatici.

C’è un’inchiesta recente che ha dimostrato che all’ inizio del 20° secolo quando eravamo una popolazione più agricola, la proporzione quotidiana era di 4000 calorie al giorno per gli uomini e per le donne 2500 – 3000 calorie al giorno.

Questa proporzione calorica dell’epoca era stata calcolata come indispensabile per avere tutti i micro nutrimenti e i cofattori enzimatici necessari, salvo che oggi non possiamo consumare una proporzione calorica così elevata altrimenti saremo tutti obesi.

Abbiamo così una carenza di micro nutrimenti legata a questo deficit della razione alimentare e se a questo poi aggiungiamo l’inquinamento e l’agricoltura intensiva, arriviamo a questa micro carenza universale ormai.

Questa carenza può essere anche la base di insulino resistenza e questo fa in modo che il problema numero uno che incontriamo, sia di migliorare la sensibilità all’insulina.

Se noi guardiamo questo diagramma che riguarda l’Italia notiamo che su 100.000 abitanti sono deceduti tra il 2011 e 2015 a causa di diabete o sindrome metabolica, oggi i numeri sono ancora maggiori.

Fitoterapia come cura naturale della sindrome metabolica

La terapia della sindrome non è diversa dal trattamento di ogni singolo disturbo che la compone, pertanto tratteremo i quattro fattori principali separatamente qui di seguito, più il quinto l’ipertensione nel capitolo delle patologie cardio-vascolari. 

Bisogna considerare però che la presenza di uno di questi disturbi può far presagire la presenza degli altri e l’aspetto centrale della terapia è la cura della resistenza insulinica. 

Il trattamento dei disturbi metabolici con la fitoterapia ci aiuta molto perché molto spesso una singola pianta è capace di intervenire su più disturbi contemporaneamente, ad esempio le azioni antiossidanti e antinfiammatorie dei fitoterapici giovano a ridurre colesterolo, uricemia e resistenza insulinica; gli omega 3 aiutano gli endoteli, l’infiammazione e aiutano il controllo del peso.

Le situazioni metaboliche trattabili con la fitoterapia sono:

I sintomi della sindrome metabolica

I sintomi della sindrome metabolica sono davvero tanti.

Abbiamo trovato anche altre anomalie come la NASH, cirrosi non alcolica, sindrome dell’ovaio policistico, da 5/6 anni si è cambiato in effetti orientamento rispetto alla policistosi ovarica e la si lega un po’ di più ai problemi tiroidei femminili.

Questo perché la tiroide è in collegamento diretto con la policistosi ovarica.

L’ipotiroidismo si accompagna ad un aumento del colesterolo e c’è un collegamento recente, dove si è notato che parecchie donne dopo i 35 anni, hanno un’insufficienza funzionale della tiroide, della quale non si rendono conto in quanto, le analisi biologiche che vengono effettuate comprendono il TSH e la T4 e non rilevano questa insufficienza tiroidea funzionale.

Vengono perciò dichiarate come eutiroidee anche se hanno tutti i sintomi di una insufficienza.

Questo inizia con un affaticamento continuo, con il fatto di soffrire il freddo, all’impossibilità di adattarsi al cambiamento di temperatura, problemi di sonno e, nonostante questi sintomi, vengono considerate eutiroidee.

Molto spesso inoltre, quando abbiamo o un endometriosi o una policistosi ovarica, c’è sempre un collegamento con i problemi tiroidei.

Analizziamo tutte le causalità della Sindrome Metabolica legate sia alle abitudini alimentari regionali, sia legate alla sedentarietà, sia alla difficoltà di adattarsi allo stress, vedremo anche quanto incide il sistema ormonale come la tiroide:

Quando la tiroide inizia ad essere in insufficienza funzionale in uno stato di affaticamento e di perdita energetica, di fatto il surrene prende il sopravvento e inizierà a produrre più cortisolo; ci sarà quindi una ripercussione molto importante anche a livello pancreatico.

  • Andremo ad aggiungere poi i fattori di genetica e di epigenetica e oggi sappiamo anche l’importanza della vita embrionale.

Sindrome metabolica nelle donne in gravidanza e negli uomini

Le donne che si trovano in stato di gravidanza, già al momento del concepimento, si trovano in stato di carenze e micro carenze che ingenerano una cattiva alimentazione del feto, per poi dar luogo a malattie cardiovascolari e sindrome metabolica nel bimbo, quando diventa adulto ovviamente. 

  • Si nota che la Sindrome X va collegata al largo girovita per cui bisogna preoccuparsi anche quando siamo magri, soprattutto nelle donne, in quanto se è superiore agli 80 centimetri può già segnalare una sindrome X.
  • Negli uomini si deve controllare che non sia superiore agli 88 centimetri, max un metro.
  • In genere io consiglio di verificare il girovita anche se il peso viene dichiarato normale soprattutto quando abbiamo più di 50 anni.
  • Un secondo marker è la pressione arteriosa dove la massima non deve superare i 130.
  • ci dovrebbe essere una differenza media tra la minima e la massima di 40, per quanto riguarda la glicemia i valori cambiano da paese a Paese; negli Stati Uniti non bisogna arrivare a 100.

Già a 100 è troppo e quindi stanno rivedendo questi limiti.

Le cifre dei laboratori sono cifre medie valutate su persone ammalate non su persone in buona salute.

  • Per i trigliceridi non devono essere superiori ai 150 e per HDL che ha il compito di portare il colesterolo verso il fegato, più ne abbiamo meglio è, ma il problema di oggi è che non ci sono tante persone ad avere abbastanza colesterolo buono.
  • Se parliamo adesso della Nash, questo vuol dire che il fegato accumula degli acidi grassi in forma di però di trigliceridi, così pian piano arriviamo al fegato grasso.

Il livello di Steatosi in Italia e il livello di ricerca medica

Oggi nella maggior parte dei paesi Europei, il budget dedicato alla ricerca è molto grande, siamo a quasi 35 miliardi di euro per prendere in carico la steatosi.

Purtroppo in Italia non siamo ben messi, in quanto ci sono davvero tante persone in steatosi, ci sono infatti circa 2 milioni di persone che vengono colpiti dalla Nash ogni anno.

L’ Importanza del nostro fegato

Un fegato in buona salute è in grado di sintetizzare e di filtrare, ma già con un piccolo accumulo di trigliceridi nel fegato, lentamente questi genereranno uno stato infiammatorio e da lì si inizierà a parlare di steatosi epatica.

  • Se una persona non corregge tutto può degenerare in cirrosi e arrivare così ad uno stadio irreversibile. 

Ci sono molti obesi che non hanno sindrome metabolica, ma in genere c’è quasi sempre un legame forte tra obesità e sindrome metabolica e di fatto, oggi abbiamo il 50% di adolescenti obesi, che svilupperanno, o che hanno già sviluppato sindrome metabolica.

  • Abbiamo iniziato a legarla con l’indice di massa corporea, ci sono rischi che più è elevato questo valore di massa corporea, più elevato è il rischio di sindrome metabolica. 

Con la Kinesiologia sistematica applicata alla sindrome metabolica, facendo alcuni test relativi a tutte le ghiandole del sistema endocrino, possiamo iniziare a capire quali ghiandole del sistema, siano in relazione al problema.

  • Sempre il test kinesiologico applicato alla sindrome metabolica, può indicarci di quale integrazione il nostro corpo ha bisogno.

Naturalmente è un metodo di approccio di medicina olistica, ma bisognerà sempre saper leggere i risultati clinico ematici e sentire sempre il parere di un medico.

Diabete non solo in Italia ma nella maggior parte d’Europa

C’è una prevalenza negli uomini sotto i 40 Anni con il 14% della popolazione in sindrome metabolica e si comincia a vedere anche nei bambini che hanno meno di 15 anni.

  • Se vengono fatte delle analisi biologiche ci si rende conto che molti sono già purtroppo in questo stadio.

Tra i 40 e i 50 anni si arriva al 23%.

Il 41% degli uomini hanno intorno ai 55 anni e soffrono di sindrome metabolica.

Nelle donne la cifra è poco meno elevata ma a partire dai 55 anni le cifre si alzano soprattutto nell’età della menopausa, a conferma come anche il sistema ormonale, viene preso in causa nel problema della sindrome metabolica.

Da dopo il 1924 quando si parla di sindrome metabolica parliamo di diversi sintomi come: ipertensione, iperglicemia, crisi di gotta e dal 1956 c’è un ricercatore che ha collegato la Sindrome Metabolica con l’obesità androide addominale, l’aterosclerosi, il diabete 2 e la gotta.

Dobbiamo proprio agli Italiani intorno ai 50 anni la conferma di questi sintomi.

Circa 20 anni fa si è cominciato a dire che la resistenza all’insulina era all’origine dell’intolleranza al glucosio, ma anche originaria da un tasso di LDL in aumento con diminuzione dell’ HDL.

Il tutto suggerisce un aumento della pressione arteriosa, questo fa si che oggi non si parli più di una sindrome X come si parlava una volta, ma si parla di sindrome metabolica che di fatto raggruppa diversi sintomi: iperinsulinemia, adiposità centrale, la dislipidemia, intolleranza al glucosio, la glicazione delle proteine, l’ipertensione, lo stato infiammatorio di basso grado e la micro albuminemia.